Fin dal primo lavoro nel campo dei sistemi di intercettazione dei missili balistici, il Pentagono ha investito quasi 350 miliardi di dollari in questo specifico campo destinato a proteggere il suolo americano e, in misura minore, alcuni dei suoi alleati, dagli attacchi di missili balistici potenzialmente nucleari. Negli ultimi anni l'argomento è stato rivitalizzato dal recrudersi di minacce strategiche provenienti da Russia, Cina e anche dalla Corea del Nord, che ora dispongono di missili balistici, sicuramente intercontinentali, ma con capacità operative molto inferiori rispetto agli ultimi modelli di missili balistici intercontinentali e russi e SLBM occidentali. Tuttavia, secondo un rapporto reso pubblico dall'americano...
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