Quando si studiano le lezioni apprese dalla guerra in Ucraina, è comune dover moderare le conclusioni a causa delle specificità di questo conflitto, certamente di alta intensità, ma contrapposto a due avversari che utilizzano in molte aree la stessa dottrina e gli stessi materiali, almeno a l'inizio del conflitto. Inoltre, sia l'esercito ucraino che quello russo utilizzano solo attrezzature relativamente datate, ancora una volta in particolare all'inizio del conflitto. Tuttavia, lo Stato Maggiore, anche in Occidente, sembra aver mutato significativamente negli ultimi mesi le proprie dottrine e certe ambizioni tecnologiche e programmatiche, proprio per applicare le lezioni apprese dal sangue ucraino. È così che tutti gli eserciti europei hanno avviato programmi volti ad aumentare la propria difesa contraerea, in particolare a corto raggio, ma anche a rafforzare la componente corazzata pesante dotandosi di carri armati e veicoli da combattimento di fanteria, oltre che nel campo delle artiglierie, con cannoni da 155 mm a tubi lunghi come il CAESAR, l'Arciere o il Pzh2000, nonché sistemi a lungo raggio come l'HIMARS o il PULS.
Il resto di questo articolo è riservato agli abbonati -
Gli articoli ad accesso completo sono accessibili nella sezione "Articoli gratuiti". Gli articoli Flash sono aperti nella versione completa per 48 ore. Gli abbonati hanno accesso completo agli articoli di analisi e riepilogo. Gli articoli in Archivio (più vecchi di due anni) sono riservati agli abbonati Premium.
- 15% sul tuo abbonamento Classic o Premium (mensile o annuale) con il codice Ritorno a casa23
Solo fino al 30 settembre!