A volte la provvidenza fa le cose bene. Questo è in sostanza ciò che devono pensare oggi i costruttori tedeschi impegnati nella produzione di carri armati, mentre secondo un rapporto della Bundeswehr l'obiettivo inizialmente prefissato per una prima consegna del nuovo carro armato derivante dal programma franco-tedesco MGCS, non è più raggiungibile. Infatti, se l'intervento dei ministri della difesa francese e tedesco ha permesso di rimuovere, alla fine dello scorso anno, i blocchi industriali attorno al programma di aerei da combattimento SCAF, gli stessi problemi rimangono attorno alla condivisione industriale e tecnologica all'interno del MGCS programma, esacerbato dall'arrivo al suo interno della Rheinmetall. Sta di fatto che oggi 4 dei maggiori pilastri del programma, compreso quello riguardante l'armamento principale del veicolo corazzato nonché la tecnologia corazza utilizzata, sono oggetto di una disputa territoriale tra la francese Nexter e la tedesca Rheinmetall, senza che ad oggi gli arbitrati si siano svolti. Secondo il rapporto della Bundeswehr, tale situazione rende ormai impossibile il raggiungimento dell'obiettivo di consegna nel 2035, senza però precisare la data in cui potrà effettivamente iniziare la consegna.
Sarebbe molto azzardato oggi, è vero, annunciare una data, perché le incognite restano importanti. Per la francese Nexter non si tratta, infatti, di vedere riviste al ribasso le sue iniziali attribuzioni tecnologiche a causa dell'arrivo, nel 2019, di un secondo industriale tedesco nel programma. Come tale deve sempre rispettare, secondo le basi dell'accordo che l'ha partorita, una stretta parità tra le industrie francesi e tedesche, i due paesi contribuiscono in egual misura al suo finanziamento. Da parte tedesca, invece, la prospettiva è diversa, tanto più che gli industriali nazionali non hanno vinto la causa sul primo pilastro del programma SCAF, che resta pilotato dalla società francese Dassault Aviation. Inoltre, da questo punto di vista, il principio del “miglior atleta” avanzato da Paris a proposito di FCAS dovrebbe valere anche per MGCS, ambito in cui Rheinmetall e KMW ritengono di avere un'esperienza di gran lunga superiore a Nexter per via del Leopard 2 installato flotta e recenti successi commerciali in questo settore.
In fondo, i due punti di vista possono essere giustificati, a seconda che si abbia un pregiudizio francese o tedesco, il che spiega anche il congelamento odierno del programma, ognuno convinto di avere ragione. Per i produttori tedeschi, il programma SCAF, e in particolare il suo aereo da combattimento NGF, avendo una forte connotazione francese percepita, è logico che MGCS sia un programma con un'immagine tedesca percepita, tanto più che l'industria d'oltre Reno ha un'ottima immagine internazionale e quote di mercato delle esportazioni molto superiori a quelle di Nexter. Infatti, presentando l'MGCS come successore del Leopard 2, i produttori tedeschi ritengono che beneficerà di un trasferimento di immagini molto efficace per vincere nelle competizioni. La Francia, da parte sua, spiega di aver già fatto molte concessioni in questo programma per "fare spazio" alla Rheinmetall, e che la ripartizione industriale attorno allo SCAF è molto più equilibrata di quanto presentato dall'industria tedesca. Di conseguenza, lo stallo era inevitabile in questa fase. Ma resta una domanda: questa impasse è manipolata dalla stessa industria tedesca, che ha già chiesto il rinvio del programma di 10 anni, o è davvero un caso?
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