Quando si parla di missili ipersonici, i media mainstream sembrano considerare solo i progressi compiuti dalla Russia, che si tratti dell'aliante ipersonico Avangard, del missile aviotrasportato Kinzhal e del Missile anti-nave 3M22 Tzirkon, che ha fatto notizia qualche settimana fa quando la fregata Admiral Gorshkov ha intrapreso uno schieramento nell'Oceano Indiano passando non lontano dalle coste europee. La Russia, però, non è l'unica ad aver registrato successi significativi in questo ambito. La Corea del Nord ha effettuato diversi test negli ultimi mesi di un missile balistico equipaggiato con un aliante ipersonico, mentre la Cina ha ammesso al servizio 3 anni fa il missile superficie-superficie dello stesso tipo DF-17, paragonabile per prestazioni al Kinzhal russo. Lo stesso vale per il missile antinave ipersonico YJ-21 e la sua versione lanciata dall'aria CJ-21, testata quasi un anno fa a bordo di un cacciatorpediniere pesante Type 55 oltre che sotto le ali di un bombardiere pesante H-6N.
L'esistenza di questi due missili derivati dal missile balistico DF-21D e sormontati da un aliante anti-nave ipersonico non è una novità. Sono stati infatti osservati nell'aprile 2022, e le loro presunte esibizioni, nonché le implicazioni tattiche e strategiche della loro entrata in servizio nel teatro indo-pacifico, sono state poi analizzate in un articolo intitolato “ I nuovi missili anti-nave ipersonici cinesi YJ-21 e CJ-21 sono un punto di svolta nel Pacifico“. Nulla è sostanzialmente cambiato rispetto a questa analisi, a parte due cose: da un lato, la Marina degli Stati Uniti, ma anche le marine giapponesi, australiane e sudcoreane, si impegnano a implementare rapidamente il nuovo missile RIM-174 SM-6 a bordo dei loro cacciatorpediniere, l'unico missile occidentale, forse l'Aster 30, effettivamente in grado di intercettare questa minaccia. D'altra parte, l'Esercito popolare di liberazione ha appena annunciato pubblicamente di possedere questo missile, rompendo l'omertà su di lui che durava da molti mesi.

Finora la difesa antiaerea e antibalistica dei grandi cacciatorpediniere americani e alleati dotati del sistema AEGIS si è basata sul missile SM-2 per intercettare aerei da combattimento e missili da crociera, anti-nave o meno, ed eventualmente missili balistici terminali; nonché sul missile SM-3 progettato per intercettare bersagli balistici in volo di transito grazie a un impattore cinetico in grado di raggiungere bersagli fino a 150 km di quota. Tuttavia, questi due missili hanno lasciato una zona di vulnerabilità, situata tra l'altitudine massima di 25 km dell'SM-2 e l'altitudine minima di 60 km per ingaggiare l'impattore cinetico dell'SM-3. Inoltre, la manovrabilità e la velocità degli alianti ipersonici come quelli montati sui missili YJ/CJ-21 o 3M22 Tzirkon ne rendono impossibile l'intercettazione con l'SM-2, anche nella sua versione più avanzata.
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