Sia sui social network che sui continui canali di informazione, l'opinione pubblica occidentale, in particolare in Europa, è stata inondata da metà estate, e fino a poche settimane fa, dalla certezza di una vittoria anticipata e rapida per l'Ucraina, forte della reale successi dei suoi eserciti fino a ottobre, e sul crescente sostegno delle nazioni occidentali che nel tempo si sono dimostrate sempre più pronte a fornire aiuti militari a Kyiv. Tuttavia, allo stesso tempo, in Russia sono avvenuti profondi cambiamenti, cambiamenti che oggi cominciano a cambiare radicalmente il volto di questo conflitto. Infatti, se durante i primi 6 mesi di combattimento la strategia russa si è basata su un impegno tattico di un corpo di spedizione che riteneva dimensionato per sconfiggere l'Ucraina, da agosto le autorità russe si sono impegnate a passare a un conflitto strategico, non facendo più affidamento su le forze schierate, ma su tutte le forze del Paese.
Questa strategia ha dato luogo ad alcune decisioni spettacolari, come una mobilitazione iniziale di 300.000 uomini e l'estensione della copertura del lago di coscrizione. Ha permesso soprattutto di rimobilizzare e riorganizzare le filiere industriali, in modo non solo da sopperire all'assenza di alcune componenti occidentali rivolgendosi a Pechino e Hong Kong, ma anche a produrre a un ritmo molto più rapido rispetto a prima di alcune criticità attrezzature come armature cingolate pesanti, sistemi di artiglieria o missili a lungo raggio. Come abbiamo già discusso, questa svolta industriale operata da Mosca ha cambiato radicalmente l'equazione strategica del conflitto in Ucraina, al punto che anche se Kiev dovesse ricevere l'armatura e l'equipaggiamento richiesti, il successo militare russo, a lungo termine, è ora più che probabile.

Infatti, mentre la Russia è ormai organizzata per assorbire perdite e shock, i mezzi a disposizione dell'Ucraina sono, da parte loro, non potrebbero essere più incerti nel lungo periodo. Da un lato, in assenza di capacità produttive industriali ad alta capacità, i paesi europei potranno trasferire in Ucraina solo un numero limitato di veicoli corazzati e carri armati, e oltre una certa soglia che si può pensare intorno ai 400 carri armati pesanti moderni, questo supporto si prosciugherà da solo. Inoltre, in Europa ma soprattutto negli Stati Uniti, le prossime elezioni rappresentano tante minacce dirette al sostegno all'Ucraina, tanto più che aumentando la pressione sui governi per ottenere maggiore sostegno, Kiev sta alimentando il discorso di molti partiti politici radicali più inclini a neutralità, fino a un celato compiacimento nei confronti di Mosca e Vladimir Putin. Infine, l'Ucraina non dispone di risorse umane sufficienti per durare indefinitamente contro la Russia, quest'ultima mobilitando di fatto tutta la sua popolazione in questo sforzo.
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