Il 2022 sarà stato un anno di estrema tensione nel mondo. Ma mentre molta attenzione è focalizzata sul conflitto russo-ucraino, altri potenziali conflitti si sono rapidamente sviluppati nel corso di quest'anno sul pianeta. Questo è il caso di l'isola di Taiwan, oggetto delle ambizioni del presidente cinese Xi Jinping, ma anche dal Golfo Persico con l'aumento delle capacità militari iraniane, o il Caucaso, con i combattimenti che oppongono le forze armene e azere intorno al Nagorno-Karabach. Ma il teatro più intenso oggi non è altro che la penisola coreana, dove quest'anno la Corea del Nord ha lanciato non meno di 88 lanci di missili balistici di vari modelli e portate, il più delle volte intorno o in prossimità delle acque territoriali sudcoreane e giapponesi. Dotata di armi nucleari, Pyongyang ha così dimostrato, a più riprese, di essere in grado di colpire il suo vicino, ma anche il Giappone, e lascia intendere che potrebbe, all'occorrenza, colpire i territori americani con i suoi missili intercontinentali. Inoltre, la nuova dottrina nordcoreana presentata nel dicembre 2022 considera legittimo l'uso di armi nucleari tattiche, anche in prima intenzione.
Contenere la minaccia nucleare nordcoreana, infatti, è diventata l'ossessione della Casa Blu, residenza del presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol e del suo governo, ma anche del suo alleato americano. L'argomento è anche al centro delle discussioni con Joe Biden, con un rafforzamento pianificato delle risorse americane dedicate a contenere questa minaccia in Corea del Sud, ed esercitazioni specifiche su questa minaccia tra gli eserciti statunitense e sudcoreano. Allo stesso tempo, Seoul si è dotata diuna dottrina specifica, nota come dottrina dei 3 assi, per contenere questa minaccia, strutturata su attacchi preventivi per eliminare i siti di lancio nordcoreani in caso di attacchi imminenti, l'intercettazione dei vettori inviati da Pyongyang che sarebbero sfuggiti agli attacchi preventivi e, infine, l'eliminazione dell'insieme dei siti critici nordcoreani e infrastrutture per neutralizzare il comando e il supporto degli eserciti. Per questo, gli eserciti sudcoreani stanno sviluppando molteplici capacità di attacco terrestre, navale e aereo, nonché avanzate capacità di intercettazione in grado di contrastare i missili di Pyongyang, in uno sforzo senza precedenti del Paese per la propria difesa.

Tuttavia, sebbene rilevante e, ovviamente, dotata di notevoli risorse, la dottrina dei 3 assi soffre di una critica debolezza strutturale. Può infatti funzionare solo se il numero di testate nucleari e potenziali vettori in servizio in Corea del Nord rimane limitato, in modo da non solo poterli colpire o addirittura intercettare, ma soprattutto poterli seguire con sufficiente precisione e completezza per tutelare il Paese. Oggi, secondo le fonti, la Corea del Nord possiede attualmente dalle 20 alle 50 testate nucleari, e un centinaio di missili balistici in grado di trasportarle all'occorrenza. Tuttavia, nel suo discorso di Capodanno, il dittatore nordcoreano, Kim Jong-un, promesso espressamente di aumentare "in modo esponenziale", il numero di testate nucleari nel paese. È in risposta agli annunci della sua controparte nordcoreana? Comunque sia, il presidente Yoon Suk Yeol ha, da parte sua, dichiarato che intende aumentare le capacità difensive della Corea del Sud, anche se ciò significa dispiegare armi nucleari nel Paese, o addirittura acquisire armi nucleari.
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