Dopo aver tentato senza molto successo di sedurre diversi paesi europei e gli Stati Uniti per sviluppare l'industria della difesa polacca, Varsavia si rivolse, a settembre 2020, verso qualcosauna delle basi industriali tecnologiche di difesa (BITD) emergenti più dinamiche degli ultimi anni, Corea del Sud. Inizialmente spettava al Ministero della Difesa polacco trovare un'alternativa meno costosa e suscettibile di essere consegnata più rapidamente rispetto ai 250 carri armati M1A2 Abrams ordinati pochi mesi prima per sostituire altrettanti carri armati T-72 ereditati dall'era sovietica. inviato in Ucraina. In questo campo, il carro armato K2 Black Panther aveva molti argomenti da addurre, essendo allo stesso tempo potente, perfettamente moderno e alla metà del prezzo dei suoi omologhi occidentali Abrams e Leopard 2. Inoltre, questo potrebbe essere consegnato molto più velocemente a Eserciti polacchi che carri armati tedeschi o americani.
Ci sono voluti quasi due anni prima che Varsavia e Seoul si accordassero sull'argomento, ma anche su una collaborazione di difesa industriale notevolmente estesa. Quindi, se 180 carri armati K2 e 212 cannoni semoventi K9A1 ordinati dalla Polonia saranno effettivamente costruiti in Corea del Sud e consegnati tra il 2022 e il 2026, altri 820 carri armati K2 in versione polacca K2PL ottimizzata, oltre a 460 cannoni semoventi K9, e un numero ancora indeterminato di lanciarazzi multipli K239 tra i 300 ordinati da Varsavia, sarà assemblato direttamente in Polonia tra il 2026 e il 2032. Una cooperazione simile sembra emergere sugli aerei da combattimento, Varsavia ha ordinato 48 caccia leggeri FA-50 che sarà assemblato in Corea del Sud, per la consegna a partire dal 2023, mentre negozia una partnership con KAI per produrre localmente il nuovo caccia KF21 Boramae entro la fine del decennio.

Gli ordini polacchi per attrezzature sudcoreane, pari a 13,5 miliardi di euro, stanno già consentendo alle aziende della difesa del paese di registrare un aumento spettacolare del loro fatturato annuo. Consentirà inoltre alla Polonia di sviluppare notevolmente la propria industria della difesa, il paese ha già effettuato investimenti significativi in questo campo dal 2015, in particolare grazie ai numerosi trasferimenti di tecnologia che consentiranno a Varsavia non solo di produrre e mantenere le proprie attrezzature di difesa, ma anche per offrirli ai suoi vicini europei, mentre il K2, come il K9, il K239 e il futuro KF21, offrono tutti un rapporto qualità-prezzo molto interessante rispetto alle offerte europee e americane. Per molti versi, quindi, Varsavia può essere vista come un cavallo di Troia sudcoreano in Europa nei confronti delle industrie della difesa europee, e già molte voci si levano per criticare le scelte "non europee" della Polonia in difesa. Come spesso accade, un'analisi più approfondita del contesto e delle questioni mostra una situazione molto più sfumata di quanto sembri.
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