12 portaerei, 150 cacciatorpediniere e fregate, 66 SNA..: il nuovo piano della US Navy affronta finalmente la sfida cinese

Come abbiamo già discusso più volte, la pianificazione delle capacità della Marina degli Stati Uniti è stata a dir poco caotica negli ultimi 20 anni, tra la spesa sconsiderata per alcuni programmi mal calibrati come i cacciatorpediniere Zumwalt e le corvette LCS, e arbitrati contraddittori da parte della Casa Bianca e del Congresso. La sfida era quindi notevole per l'ammiraglio Gilday, capo delle operazioni navali, di riportare l'ordine a questa pianificazione, mettendo nella stessa direzione il potere esecutivo e legislativo americano, per raccogliere ciò che sembra buono rappresentare la più grande sfida per la marina americana potere nella storia, l'ascesa della forza navale cinese. Dopo diverse prove e un approccio a 3 opzioni presentato pochi mesi fa, finalmente presentato il NOC il tanto atteso Piano di Navigazione 2022, il documento che rappresenta la strategia militare ma anche industriale raccomandata dallo Stato Maggiore della Marina degli Stati Uniti per i prossimi due decenni.

Il minimo che si possa dire è che questo documento finalmente prende pienamente la misura della sfida rappresentata dall'ascesa della Cina in campo militare, ed in particolare in quello navale, mentre Pechino ora produce 5-6 nuovi cacciatorpediniere e incrociatori ogni anno, da 2 a 3 nuove fregate, nonché una portaerei ogni 3 anni e 1 grande nave anfibia ogni anno, e che si stima che ora sia possibile lanciare un sottomarino a propulsione nucleare e da 1 a 2 sottomarini a propulsione convenzionale ogni anno. In altre parole, basandosi sullo slancio attuale, la Repubblica popolare cinese disporrà, entro il 2035/2040, di una forza navale composta da 4 a 5 portaerei, 80 cacciatorpediniere e incrociatori, 60 fregate e 20 grandi navi anfibie, supportati da 15-20 sottomarini d'attacco nucleare e una sessantina di sottomarini convenzionali per affrontare la 7a flotta della Marina degli Stati Uniti responsabile del Pacifico occidentale e dell'Oceano Indiano. Questa flotta sarebbe quindi perfettamente dimensionata per portare a termine un'offensiva su Taiwan, in particolare l'attuazione di un blocco navale che potrebbe tenere a distanza la Marina degli Stati Uniti. Inoltre, allo stesso tempo, la Russia sembra determinata ad aumentare la produzione dei propri sottomarini, in particolare della sua classe SSGN Yassen-M e della sua classe SSK Lada e Improved Kilo, mentre sostiene uno sforzo per produrre una flotta offshore composta da moderne fregate e cacciatorpediniere, ma privo di portaerei.

Rappresentazione artistica dell'NGAD F/A-XX proposto da Boeing

Per rispondere a questa duplice minaccia e mantenere significative capacità di manovra nel Mediterraneo e nel Golfo Persico, l'ammiraglio Gilday ha deciso di porre il problema direttamente ai decisori politici americani alla Casa Bianca e al Congresso. Secondo il documento presentato, infatti, è necessario che la US Navy si evolva verso un format ambizioso in grado di raccogliere le sfide poste da Pechino e Mosca, sulla base di un piano che prevede un aumento di potere in vent'anni per recuperare capacità persa dalla fine della Guerra Fredda, e addirittura superando di gran lunga le aspettative della terza e più ambiziosa opzione presentata appena 3 mesi fa al Congresso. Il formato della US Navy sarebbe quindi basato nel 3 su:

  • 12 sottomarini missilistici nucleari baltici SSBN classe Columbia
  • 12 Portaerei a propulsione nucleare di classe Nimitz e Ford migliorate
  • 66 sottomarini da attacco nucleare e lanciamissili da crociera della classe Virginia, la nuova classe SSN(x) e la nuova classe di SSGN destinati a sostituire i 4 Ohio che svolgono questa funzione
  • 96 grandi combattenti di superficie delle classi Zumwalt, Burke e nuovi cacciatorpediniere DDG(x).
  • 56 "piccoli" combattenti di superficie di classe Constellation
  • 31 grandi navi anfibie e 18 nuove navi anfibie leggere
  • 82 navi logistiche e di supporto
  • 150 grandi navi e sottomarini robotici autonomi di superficie
  • 1.300 F-5C di quinta generazione e nuovi caccia NGAD F/A-XX
  • 900 piattaforme antisommergibili aviotrasportate come il P-8A Poseidon e l'MH-60R
  • 750 aerei di supporto ed elicotteri

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2 pensieri su “12 portaerei, 150 cacciatorpediniere e fregate, 66 SNA..: il nuovo piano della US Navy affronta finalmente la sfida cinese”

  1. […] piano per costruire la Marina degli Stati Uniti dalla fine della Guerra Fredda. Chiamato “Navigation Plan 2022“, il documento presentava una strategia per portare la US Navy ad avere, nel 2045, 12 […]

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