La Francia può noleggiare sottomarini d'attacco nucleare dall'Australia?

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L'annuncio della decisione australiana di annullare unilateralmente il contratto per la costruzione locale di 12 sottomarini di classe Attak a propulsione convenzionale da parte del primo ministro Scott Morrison nel settembre 2021 è stato, nella sostanza oltre che nella forma, percepito dalla Francia come una profonda umiliazione, provocando una delle più gravi crisi diplomatiche degli ultimi decenni tra la Francia e il trittico raccolto attorno alla nuova alleanza AUKUS, Australia, Stati Uniti e Gran Bretagna. Per Canberra si trattava di rivolgersi a sottomarini a propulsione nucleare, ritenuti maggiormente in grado di soddisfare le esigenze future della Royal Australian Navy di fronte all'evolversi della minaccia cinese nel Pacifico, peraltro nel caso di un modello da gli Stati Uniti o la Gran Bretagna, per una migliore interoperabilità con i membri della nuova alleanza (e già alleati nel quadro dei Five Eyes che riunisce anche Nuova Zelanda e Canada).

Tuttavia, il primo ministro australiano non è riuscito a capitalizzare questo spettacolare annuncio per salvare il suo mandato elettorale, ed è stato sostituito dal partito laburista Anthony Albanese lo scorso maggio, dopo una bruciante sconfitta elettorale del partito liberale di Scott Morrison alle elezioni generali. Toccava quindi paradossalmente al nuovo governo laburista negoziare l'uscita dal contratto con la Francia e in particolare Naval Group, e normalizzare i rapporti con Parigi, anche se nei 6 anni precedenti la rescissione del contratto, questo stesso partito laburista era un fervente oppositore di questo contratto e della scelta del costruttore navale francese di eseguirlo. Comunque sia, l'affare si è rapidamente concluso, con la firma di un accordo comprensivo di un conguaglio da versare di 555 milioni di euro a favore di Naval Group, consentendo al neo-rieletto presidente francese e al suo altrettanto fresco omologo australiano, di votare, per annunciare la ripresa delle relazioni e della cooperazione tra i due Paesi. Infatti, umiliazione o no, l'Australia rimane il principale alleato più stretto del territorio francese della Nuova Caledonia, e così facendo, la Francia è la potenza nucleare più vicina al territorio australiano.

Stendere il cantiere navale della Virginia
La produzione dello SNA di classe Virginia e del suo successore SSN(x) dai cantieri navali statunitensi sarà esclusivamente dedicata alla modernizzazione e all'espansione della US Navy per i prossimi 20 anni.

Se la futura cooperazione tra Parigi e Canberra è inevitabile, resta da definire i suoi contorni e le sue ambizioni. In questo ambito, accade che la Francia sia probabilmente uno dei pochi paesi in grado di risolvere una delle conseguenze più problematiche per la Royal Australian Navy dell'annullamento del contratto SEA 1000 a favore dell'alleanza AUKUS. Infatti, secondo le proiezioni, è molto improbabile che Canberra vedrà il primo sottomarino d'attacco nucleare coprodotto con Stati Uniti e Gran Bretagna in Australia. prima dello 2040, anche se i suoi 6 sottomarini di classe Collins faranno fatica a superare il fatidico traguardo del 2030. Sono state considerate diverse alternative, come l'estensione operativa del Collins, noleggio di SNA di classe Vanguard o Los Angeles a fine vita presso la US Navy o la Royal Navy, o l'implementazione di equipaggi misti a bordo dei nuovi sottomarini della classe American Virginia. Ma nessuno di essi sembra in grado di offrire una soluzione efficace dal punto di vista operativo ed economicamente sostenibile, tanto più che per la US Navy è molto difficile immaginare di sbarazzarsi di uno o più dei suoi SNA, anche in anticipo o temporaneamente , per far fronte all'ascesa del potere cinese. La Francia, e il Gruppo Navale, potrebbero invece essere in grado di farlo offrire questa preziosa alternativa, sotto forma di un charter SNA di classe Suffren appositamente costruito.


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