Fino a poco tempo fa, Naval Group è stato considerato uno dei favoriti per la competizione P75i lanciata nel 2017 da New Delhi progettare e costruire localmente 6 nuovi sottomarini d'attacco dotati di un sistema di propulsione anaerobica, designato dall'acronimo inglese AIP per Air Independent Propulsion. Lo specialista francese di navi e sottomarini militari poteva infatti fare affidamento sul precedente programma P75, lanciato nel 1999, basato sul sottomarino Scorpene, e la cui sesta e ultima unità è stata varata questo mercoledì 6 aprile. Dopo un inizio difficile, come spesso accade in India, il programma è riuscito a proseguire una dinamica industriale efficiente con i cantieri navali Mazagon Dock Limited a Bombay, e le consegne sono seguite a ritmo costanteu negli ultimi anni, offrendo alla Marina indiana un nuovo sottomarino performante e particolarmente discreto, di gran lunga superiore al Kilo e al Tipo 209 ancora in servizio.
Questa difficile concorrenza ha portato il gruppo svedese Saab e il suo costruttore navale Kockums a gettare la spugna nel 2020, e anche lo specialista tedesco TKMS aveva annunciato di volersi ritirare a ottobre 2020, lasciando solo ile Russian Rubin con la classe Amur, la Navantia spagnola con l'S-80, il sudcoreano Huyndai con il DSME-3000 derivato da Dosan Ahn Changho classe;e il gruppo navale francese con l'SMX 3.0 competere. Sembra da allora che TKMS abbia fatto marcia indietro ed è rimasto in concorrenza con il suo Tipo 214. Tuttavia, tutto ha portato a credere che Nuova Delhi ha visto l'offerta di Parigi con grande benevolenza, fino a quando le condizioni per l'aggiudicazione dell'appalto non sono state modificate dalle autorità indiane, richiedendo che il sistema di propulsione anaerobica proposto dai costruttori fosse già in servizio a bordo delle navi operative. Sfortunatamente per il Gruppo Navale, il sistema AIP di nuova generazione proposto non è mai stato installato su una nave, escludendo di fatto il gruppo francese dalla concorrenza.

Tuttavia, questo nuovo requisito potrebbe significare la fine del programma P75i stesso, dal momento che di tutti i sottomarini rimasti in corsa, solo il modello sudcoreano è effettivamente in servizio, così come quello del tedesco Tipo 214 se non del tutto quel TKMS ha deciso di tornare alla competizione. In realtà, i requisiti iniziali del programma, quelli che hanno portato svedesi e tedeschi a gettare la spugna e giapponesi a non competere, sembrano contraddittori con i nuovi requisiti pubblicati, escludendo di fatto Naval Group, ma anche l'offerta del il russo Rubin nello stesso caso del gruppo francese, e lo spagnolo S80 che non è ancora operativo. Nel subcontinente si stanno già alzando voci contro questa nuova esigenza che porta alla competizione con un unico offerente, la sudcoreana Hyundai, con i rischi che ciò comporta per lo svolgimento e la serenità del programma.
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