Da diverse settimane, a seguito di una mobilitazione senza precedenti di forze da parte di Mosca ai confini dell'Ucraina, i servizi occidentali, in particolare americani, e molti specialisti in materia, ritengono ormai possibile, se non probabile, una massiccia offensiva delle forze russe contro l'Ucraina. E le ultime dichiarazioni e atti di Vladimir Putin, che dopo aver riconosciuto l'indipendenza delle due autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk, ha dichiarato che le sue ambizioni territoriali si estendevano a tutto il Donbass, e non solo ai limiti di queste due entità costituiscono infatti minacce molto significative e rischi straordinari di deriva militare in questa regione. In queste condizioni, dovremmo davvero temere una massiccia offensiva degli eserciti russi su tutta o parte dell'Ucraina, e quali sarebbero le conseguenze di una tale decisione da parte del maestro del Cremlino?
Con da 115 a 120 battaglioni tattici ad armi combinate, 1.200 carri armati pesanti, altrettanti sistemi di artiglieria semoventi, 500 aerei da combattimento e circa 1983 navi da guerra schierate in giro per l'Ucraina e nel Mar Nero, la potenza militare russa che circonda l'Ucraina è davvero di una potenza senza pari in Europa dalla crisi degli euromissili nel XNUMX. Per la straordinaria potenza di fuoco a disposizione, le capacità specifiche delle unità russe e la distribuzione geografica dei mezzi, Mosca ha davvero una formidabile capacità offensiva, potenzialmente in grado di prendere il sopravvento sulle attuali capacità difensive della NATO, se necessario, questo avendo anche portato l'Alleanza a mettere in allerta la propria forza di reazione rapida, attualmente articolata attorno alla Brigata franco-tedesca, e gli Stati Uniti a ridistribuire le forze al confini orientali. In effetti, la minaccia all'Ucraina e alla sua integrità territoriale è indiscutibile.

Tuttavia, se i difensori ucraini non possono competere con questo dispositivo offensivo, non sono impotenti. Pertanto, le forze armate ucraine schierano 200.000 soldati e coscritti divisi in una ventina di brigate da combattimento, alcune delle quali possono essere considerate unità d'élite. Ha anche duemila carri armati da combattimento, certamente meno moderni dei loro omologhi russi, e 3000 veicoli corazzati da combattimento di diversi tipi, oltre a mille sistemi di artiglieria semoventi. Ha davvero carenze significative nella difesa aerea e antimissilistica, nella guerra elettronica, nell'intelligence e nelle comunicazioni, nonché in una forza aerea obsoleta e ridotta, ma non è in alcun modo disarmata. Oltre ai suoi 200.000 uomini di linea, ha una capacità di riserva di 400.000 uomini, parte di queste riserve (36.000 h) sono state inoltre richiamate in servizio oggi con decreto presidenziale.
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[…] alle sfide poste dalla Russia, capace di mobilitare e dispiegare ai propri confini forze da 100.000 a 180.000 uomini in tempi particolarmente brevi, da 1 a 2 mesi, ben al di sotto dei 3-6 mesi richiesti dagli eserciti dell'Unione Europea per mobilitarsi e […]