Con i 42 Rafale indonesiani, il caccia Dassault eguaglia le esportazioni del Mirage 2000

"Troppo complesso, troppo costoso, invendibile", così Hervé Morin, allora ministro della Difesa di Nicolas Sarkozy, spiegava la scarsa vendita del Rafale sulla scena internazionale dei primi anni 2010. Oggi, però, con un nuovo contratto per l'acquisizione di 42 velivoli in consegna dal 2025 per l'Aeronautica Militare Indonesiana, l'ammiraglia aeronautica francese ha raggiunto un totale di 284 ordini export a 7 clienti internazionali, eguagliando in volume le esportazioni del suo predecessore, il Mirage 2000, 285 esportate in 8 paesi. Questo nuovo contratto, stimato in 7 miliardi di euro, consente al Team Rafale di confermare gli eccezionali risultati registrati nel 2021 con 146 velivoli ordinati da 4 paesi, di cui 80 Rafale to F4 standard ordinati dai soli Emirati Arabi Uniti, e posiziona il Rafale ai vertici della gerarchia dei moderni velivoli da combattimento bimotore in termini di esportazione, molto più avanti degli F15 e F18 americani, dell'European Typhoon o del Su-35 russo.

A differenza degli ordini emiratini ed egiziani, il contratto indonesiano incorpora ordini iterativi e successivi, questo essendo legato all'operazione di finanziamento a Giacarta, per non dover passare attraverso un modello di finanziamento esogeno complesso e difficile. In altre parole, le autorità indonesiane hanno negoziato a livello globale l'acquisizione di 42 aeromobili, che saranno ordinati successivamente. Tuttavia, e anche se il primo ordine riguarda solo 6 aeromobili, non si tratta di un'opzione, ma piuttosto di un contratto globale con ordini e pagamenti scaglionati, che consente di mettere al sicuro sia Jakarta che Parigi in questo ambito.

Con grande versatilità e notevole capacità di carico utile, il Rafale soddisfa perfettamente le esigenze specifiche dell'Aeronautica Militare Indonesiana.

In termini di ammodernamento della propria forza aerea, Jakarta ha annunciato da diversi mesi di volersi rivolgere al francese Rafale, ma anche all'americano F-15EX, due velivoli rinomati per la loro grande autonomia e la loro notevole capacità di trasporto. Inoltre, il Paese è impegnato con la Corea del Sud nel co-sviluppo di due programmi, il T/F/A-50 Golden Eagle, un velivolo da addestramento e d'attacco ad alte prestazioni in grado di svolgere la superiorità aerea su un perimetro ridotto, e il KF-21 Boromae, il caccia di nuova generazione sviluppato dall'industria sudcoreana, inteso come sostituto prioritario dell'F-16. Infine, Jakarta punta ad aumentare la sua forza aerea, che oggi conta 33 F-16, 11 Su-30 e 5 Su-27, affiancati da 14 T-50 e 23 Hawk 200, verso una potenza omogenea di 170 dispositivi composto da Dassault Rafale, Boeing F-15EX e KF-21 Boromae, per poter dissuadere Pechino da qualsiasi avventurismo regionale.

Il contratto Rafale non è stato l'unico accordo firmato da Florence Parly e dal suo omologo indonesiano Prabowo Subianto. Pertanto, Naval Group e i cantieri navali indonesiani PAT hanno co-firmato un Memorandum of Understanding, o accordo di cooperazione, relativo alla possibile acquisizione e costruzione locale di due sottomarini tipo Scorpene. Il trasferimento di tecnologia e le negoziazioni di finanziamento saranno probabilmente lunghe e complesse attorno a questo potenziale programma, ma il gruppo navale francese sta prendendo una seria opzione contro i suoi concorrenti per equipaggiare la Marina indonesiana con i suoi sottomarini. Inoltre, è stato firmato un secondo MoU nel dominio spaziale, per fornire a Jakarta un satellite militare.

Lo Scorpene è stato scelto da 4 marine mondiali, in Cile, Malesia, India e Brasile.

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