Nelle ultime settimane, le tensioni tra Mosca e Kiev hanno nuovamente attraversato non uno, ma diversi livelli. Non solo gli eserciti russi continuano ad ammassare truppe considerevoli ai confini dell'Ucraina, affrontando il Donbass o la Crimea, ma la propaganda interna russa è diventata molto attiva nel presentare l'Ucraina all'opinione pubblica russa, ma anche la NATO, come aggressori e persino istigatori di le attuali tensioni. Inoltre, Mosca ha ora strumentalizzato la Bielorussia del dittatore Lukashenko, non solo sfruttando le ondate di migranti dall'Iraq e dalla Siria contro la Polonia e gli Stati baltici, ma anche aumentando artificialmente le tensioni tra Minsk e Kiev e avviando manovre militari congiunte come il più vicino possibile al confine settentrionale dell'Ucraina, suggerendo così una significativa presenza militare russa nel paese. Infine, le autorità russe hanno spostato il cursore delle proprie linee rosse sull'Ucraina, ritenendo ora che il semplice trasferimento di armi a Kiev costituirebbe un intollerabile atto di aggressione contro la Russia.
Sebbene nessuno possa garantire pienamente che Mosca lancerà o meno un'offensiva contro l'Ucraina nelle prossime settimane, è ormai un dato di fatto che tutto è a posto, da parte russa, in modo che questa offensiva possa avvenire a breve termine. In queste condizioni, oltre a prepararsi militarmente a resistere allo shock di una delle forze armate più potenti del pianeta, Kiev può ora contare solo sul sostegno dei suoi partner occidentali ed europei per dissuadere Mosca dall' avviare tale azione. Una cosa è ormai certa, questo supporto non arriverà dalla Germania! È infatti in questa situazione più che tesa e drammatica per milioni di europei ucraini che Berlino ha deciso di mettersi in testa, inviando diversi emissari a Washington per convincere il Congresso americano a non includere il nuovo gasdotto NordStream 2 nella lista delle sanzioni statunitensi contro Mosca, se quest'ultimo dovesse lanciare l'offensiva contro l'Ucraina. Sembra che questa sia l'unica preoccupazione delle autorità tedesche negli ultimi mesi, visto che questo processo è stato avviato non appena Joe Biden è arrivato alla Casa Bianca, proprio per escludere NordStream 2 da qualsiasi misura di ritorsione americana contro la Russia. .

Gli inviati tedeschi sono arrivati a Washington con un elenco di sanzioni che Berlino avrebbe preso in caso di attacco russo all'Ucraina, basato principalmente su una campagna pubblica per denunciare le azioni russe. È vero che nonostante le attuali tensioni, i rischi di contagio e le conseguenze di una simile crisi in Europa, i media europei sono stati finora particolarmente discreti sull'argomento. Non c'è dubbio che per la maggioranza degli europei la crisi ucraina, se dovesse diffondersi, sarebbe una sorpresa, poiché il blackout mediatico è così potente su questo argomento. Inoltre, Berlino promette al Congresso degli Stati Uniti che adotterà eventuali misure relative alle importazioni di energia tedesche dalla Russia, ma escludendo dallo spettro Nord Stream 2. Infine, Berlino promette di partecipare attivamente al processo europeo volto all'attuazione di nuove sanzioni contro la Russia, ove opportuno . Non c'è dubbio che dopo tali minacce, la determinazione di Mosca ad agire è assolutamente immutata, persino incoraggiata, dal momento che la più grande economia europea, e il paese più influente all'interno delle istituzioni europee, sta già annunciando che non agirà né economicamente né militarmente contro la Russia se questi ultimi avrebbero attaccato l'Ucraina.
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