La NATO all'offensiva contro la Russia e le aspirazioni di difesa europee

Dopo la debacle americana in Afghanistan di quest'estate, diversi leader europei hanno attualizzato la volontà di acquisire, all'interno dell'Unione Europea, una propria capacità operativa di intervento militare, complementare all'Alleanza Atlantica, che le permetta di agire indipendentemente dagli Stati Uniti se se ne presentasse la necessità. Per un po', Washington e la NATO non hanno reagito, o molto poco, a questo, essendo stata offuscata l'immagine dell'alleato americano. La crisi franco-americana sui sottomarini australiani è arrivata a portare nuovi argomenti ai pilastri di un'autonomia strategica europea, Francia in mente, gli Stati Uniti hanno chiaramente dimostrato di seguire un'agenda specifica, in cui gli europei non erano visti come partner e alleati su un piano di parità con Washington.

Tuttavia, la risposta americana è stata all'opera dietro le quinte, e questi primi effetti si sono fatti sentire nei giorni scorsi, in primis. dalla voce del ministro della Difesa tedesco uscente, Annegret Kramp-Karrenbauer, già in funzione appena un anno fa per fotografare le aspirazioni francesi per l'autonomia strategica in un articolo pubblicato sul sito di Politico a margine delle elezioni presidenziali americane. Il ministro, candidato privilegiato anche a subentrare a Jens Stoltenberg presso il Segretariato Generale dell'Alleanza Atlantica, ha pubblicato ancora una volta, in questo stesso Politico, un vibrante appello a favore di una Nato forte e di un maggiore avvicinamento dagli europei agli Stati Uniti. .

Il ministro della Difesa tedesco Annegret Kramp-Karrenbauer è visto come il probabile secondo posto a Jens Stoltenberg come segretario generale dell'Alleanza atlantica.

Secondo lei, voler condurre operazioni militari tra europei senza l'appoggio degli Stati Uniti è senza dubbio" la direzione sbagliata da prendere“, E gli europei dovrebbero chiedersi di più su come rafforzare l'Alleanza e sulla loro partecipazione ad essa, piuttosto che puntare su ambizioni che già un anno fa descriveva come una fantasia. Senza ironia, invita anche la Germania ad aumentare la spesa per la difesa fino a raggiungere il livello del 2% del PIL richiesto dalla NATO nel 2025, minimizzando il fatto che il proprio governo aveva annunciato che non intendeva raggiungere questo obiettivo entro tale data, in particolare sotto la guida del rigorosissimo ministro delle Finanze Olaf Scholz, il prossimo cancelliere della coalizione SPD, Verdi e FPD, che prenderà il posto di Angela Merkel a dicembre. Inoltre, il ministro tedesco ha indirettamente condannato in quest'ultimo articolo l'atteggiamento della Francia nel caso australiano, considerando che si trattava di una disputa puramente commerciale, e che Parigi aveva reagito in modo esagerato a Washington.


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