In che modo il nuovo drone sottomarino di Naval Group ridefinirà il combattimento navale?

A seguito della cancellazione del contratto australiano per la progettazione e la fabbricazione di 12 sottomarini a propulsione convenzionale della classe Attack derivati ​​dallo Shortfin Barracuda, il costruttore navale francese Naval Group si trovava in una posizione poco invidiabile, data la sua immagine internazionale che era stata colpita da questa decisione. Alcuni commentatori anglosassoni l'hanno vista addirittura come un'opportunità per andare avanti verso un consolidamento dei mezzi di produzione navale europei, in altre parole per eliminare i francesi da questo mercato dei sottomarini convenzionali conteso da 4 costruttori europei, e che conta più di metà delle sue esportazioni negli ultimi 20 anni con contratti in India, Brasile e Malesia. Se la conferma da Atene di un ordine per 3 fregate Belharra FDI ha dato nuovo slancio al gruppo, e nonostante l'opportunità che gli si è aperta riguardo all'esportazione di sottomarini a propulsione nucleare dopo che Washington e Londra hanno aperto questo vaso di Pandora, l'industriale francese ancora aveva bisogno di un annuncio importante nel settore subacqueo per ripristinare la sua immagine sulla scena internazionale.

Ciò è avvenuto la scorsa settimana durante i Naval Group Innovation Days, un evento organizzato per promuovere le innovazioni del costruttore navale francese, sotto forma di un drone da combattimento subacqueo a lunga durata, non come modello digitale o promessa lontana, ma come dimostratore già assemblato e anche sperimentato in banchina, e che inizierà nei prossimi giorni una fase di test per 2 mesi, al fine di valutarne le prestazioni e validare le opzioni tecnologiche selezionate per la sua progettazione. Il progetto, sviluppato in gran segreto e da solo da Naval Group, fa molto di più che rimettere in sella l'industriale nel campo della guerra sottomarina, perché apre prospettive operative, industriali e commerciali senza pari, in particolare per affrontare il nuove sfide emergenti sugli oceani.

Un drone subacqueo costruito per il combattimento

Il dimostratore attualmente in fase di test da Naval Group è lungo 10 metri per un dislocamento di 10 tonnellate, e utilizza una forma idrodinamica biomimetica ispirata a grandi cetacei come il capodoglio. Secondo Naval Group, è in grado di navigare, nella sua forma attuale, più giorni in immersione autonoma, ad una velocità di crociera di 6 nodi, ed una velocità massima di 15 nodi. Trasporta un sonar sullo scafo per il rilevamento subacqueo, nonché un radar e un sistema elettro-ottico sull'albero quando si evolve vicino alla superficie. Ha diversi sistemi di comunicazione, tra cui un collegamento satellitare, un collegamento radio e un collegamento a bassa frequenza, che gli consentono di comunicare con una nave madre, o una stazione di controllo, sotto forma di messaggi crittografati compressi per aumentare l'invisibilità della macchina. Infine, ha un sistema di navigazione, analisi dei sensori e controllo della missione basato sull'intelligenza artificiale che combina Machine Learning e analisi deterministica per garantire un controllo preciso delle azioni del drone.

Il dimostratore del Gruppo Navale è stato messo in mare per la prima volta nel 2020. Nei prossimi giorni dovrebbe iniziare una fase di test di due mesi.

Ma questi dati riguardano solo il dimostratore attualmente in prova. Secondo Naval Group, infatti, questa famiglia di droni da combattimento sottomarini sarà in grado di andare ben oltre le caratteristiche del suo attuale dimostratore, sia in termini di prestazioni che di profili di missione. Così, la versione di produzione su cui stanno lavorando i tecnici di Naval Group sarà più lunga, 13 metri per un dislocamento di 20 tonnellate, e avrà un'autonomia in mare, una discrezione e una velocità superiori a quella del dimostratore. Da segnalare a questo proposito che i modelli ridotti presentati durante l'evento erano dotati di un getto a pompa, un'elica aerodinamica che consente di ridurre il rumore e il rischio di cavitazione alle velocità più elevate. Soprattutto, al di là delle missioni di intelligence ISR per le quali è progettato il modello base, un modello più imponente, lungo 20 metri, avrà un sistema di propulsione AIP che gli darà un'autonomia di immersione di diverse settimane e la potenziale capacità di trasportare grandi carichi, tra cui siluri antisommergibile o antinave e mine navali, aprendo una vasta gamma di possibilità a livello operativo.

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