Nel grido di dichiarazioni sbalordite che gridano di sorpresa e tradimento anglosassone riguardo al''annullamento del contratto per la progettazione e costruzione locale di 12 sottomarini Il Barracuda Shortfin alimentato convenzionalmente in Australia, una dichiarazione dissonante è passata quasi inosservata, anche se porta con sé legittimità e sincerità inconfondibili. Secondo Vincent Hurel, segretario generale del gruppo navale CGT a Cherbourg, la delusione è solo "moderata", in quanto “il rischio era noto”. E infatti, per coloro che seguivano agli antipodi l'andamento di questo programma, le prospettive di questo contratto erano state gravemente degradate da alcuni mesi, e anche da diversi anni.
Dopo l'euforia dei primi mesi successivi alla firma dell'accordo, le squadre del Naval Group hanno sperimentato ciò che già sapevano quelli di Airbus Helicopters e che gli inglesi stanno sperimentando sulle fregate della classe Hunter, ovvero che la politica industriale di difesa australiana è molto complessa, e rappresenta un importante problema politico nel paese. Rapidamente, infatti, l'opposizione conservatrice all'attuale governo laburista ha colto l'argomento per farne un asse critico contro i suoi oppositori. Et naturellement, ils ne manquèrent pas de munitions, car comme à son habitude, les autorités de Canberra ont profondément fait évoluer leurs attentes entre l'expression initiale du besoin ayant permis de faire le chiffrage initial, et les volontés itératives finales exprimées au fil de l'acqua. Il programma, infatti, che inizialmente doveva entrare in una busta da 40 a 50 miliardi di dollari australiani, ha visto il suo costo esposto raggiungere i 90 miliardi di dollari in soli 3 anni.

Le scadenze, nel frattempo, sono passate da un primo sottomarino consegnato nella seconda metà del decennio, a una prima consegna nel migliore dei casi nel 2033, costringendo la Royal Australian Navy a lanciare un programma per estendere la vita operativa dei suoi sottomarini di classe Collins. Ovviamente tutti questi slittamenti sono stati ampiamente commentati dalla stampa e dall'opposizione australiana, e la responsabilità è stata principalmente attribuita a Naval Group, che ha visto deteriorarsi rapidamente la propria immagine pubblica nel Paese. La situazione è peggiorata quando il governo britannico ha disposto delle consultazioni per studiare soluzioni alternative, specificando di includere lo svedese Kockums, progettista del Collins, che era stato escluso dalla competizione SEA 1000 perché non aveva sottomarini rispondenti ai criteri richiesti. Infatti il costruttore svedese, ma anche il tedesco TKMS che aveva malissimo accettato di aver ceduto a Naval Group in questa competizione, ha iniziato un'intensa campagna di lobbying sulla stampa australiana per evidenziare le carenze del programma franco-australiano e proporre le proprie soluzioni.
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