Dalla prima presentazione ufficiale del nuovo carro armato principale russo, il T-14 Armata, durante la parata del settantesimo anniversario della fine della seconda guerra mondiale il 9 maggio 2015, l'arrivo del nuovo carro armato nelle unità russe ha molte volte è stato annunciato e molte volte rinviato al "prossimo anno". E anche se l'annuncio iniziale di avere 2000 T-14 nel 2020 attribuito a Sergei Shoïghou, ministro della Difesa di Vladimir Putin e ora additato come delfino designato da quest'ultimo, era legato soprattutto a un fraintendimento delle sue parole, visto che parlava di 2000 carri armati moderni, comprese le versioni modernizzate del T-72, T80 e T-90, è tuttavia vero che il programma Armata ha allineato false partenze negli ultimi anni.
Questa volta è il ministro dell'Industria Denis Manturov che, intervistato dalla Tass State News Agency, ha annunciato che la produzione in serie del T-14 sarebbe iniziata bene nel 2022, il che presuppone l'entrata in servizio del veicolo blindato nelle unità russe lo stesso anno. Ma a differenza degli annunci precedenti, questo potrebbe rivelarsi corretto, dal momento che ora Mosca e Uralvagonzavod, il produttore della famiglia Armata, hanno infatti risolto molti problemi che ne hanno ostacolato il lancio e la produzione in serie, sia dal punto di vista del budget di vista oltre che dal punto di vista tecnico e tecnologico. Va detto che per molti aspetti il T-14 si sta rivelando una rivoluzione per le armate russe, e che la sua entrata in servizio in buone condizioni poteva avvenire solo una volta soddisfatti un certo numero di criteri.

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