Questo 23 novembre, la Direzione generale degli armamenti francesi, nota con l'acronimo DGA, firmata dalla delegazione degli Stati tedesco, francese e spagnolo, il contratto che affida alla società spagnola di elettronica di bordo Indra la gestione del pilastro “sensori” del programma sistema di combattimento aereo del futuro, o SCAF, finalizzato allo sviluppo dei futuri aerei da combattimento e dei relativi sistemi che equipaggeranno le forze aeree dei 3 paesi a partire dal 2040. Indra sarà quindi responsabile, con le società francesi Thales e tedesco Hensoldt sviluppare il radar e il set di sensori di nuova generazione che equipaggeranno per molti decenni gli aerei chiave delle forze aeree europee. Ma questa è una buona notizia?
Se crediamo alla DGA, al Ministero delle Forze Armate, come a tutte le dichiarazioni ufficiali fatte attorno a questo annuncio, non ci sono dubbi. Si tratta di un passo importante verso la realizzazione di questo ambizioso progetto europeo, che segna la volontà di cooperazione tra le 3 nazioni per un futuro luminoso. Ed è vero che, come ogni programma di cooperazione internazionale che si rispetti, gli attori che chiederanno ai propri contribuenti di finanziarlo e di acquisire i dispositivi, si aspettano di conseguenza un ritorno industriale e scientifico. La Spagna ha nominato Indra in qualità di referente per SCAF, assegnargli il pilastro “Sensori”, uno dei 7 pilastri principali del programma, era quindi perfettamente previsto, e anche logico.

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