È risaputo che il programma europeo di cooperazione permanente strutturata, o PESCO, che consente ai paesi europei di progettare e finanziare programmi di difesa cooperativa non appena ospitano almeno 3 membri dell'Unione, aveva attirato l'ira dell'amministrazione americana che riteneva che le società americane avrebbero dovuto, anche loro hanno il diritto di partecipare a questi programmi. E sia il presidente Trump che il sottosegretario per le acquisizioni militari Ellen Lord avevano ripetutamente minacciata di sanzioni dall'Unione Europea se non cedesse alle sue richieste, affidandosi a questo La NATO è sempre conciliante con Washington.
La situazione era tanto più complessa in quanto alcuni paesi, come la Svezia, l'Italia o i Paesi Bassi, partecipano a programmi di difesa federale negli Stati Uniti e altri, come la Polonia o la Slovenia, sono noti per avere un tropismo filoamericano che va oltre il loro attaccamento all'Unione Europea. Questi paesi, ovviamente, erano ampiamente favorevoli a consentire alle società di difesa statunitensi di partecipare ai programmi europei, temendo sanzioni che avrebbero minato i loro partenariati transatlantici. L'argomento sembrava quindi particolarmente complesso e si poteva legittimamente temerlo l'Unione europea non cede alle pressioni degli Stati Uniti.

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