Come le portaerei HMS Queen Elizabeth e HMS Prince of Wales della Royal Navy, il programma Tempest Next Generation Fighter Aircraft sta per diventare un simbolo della rinascita del potere tecnologico e militare britannico trovato. E mentre tutti i programmi attuali sono stati considerati al ribasso in una riorganizzazione globale dello sforzo di difesa del Regno Unito per affrontare le sfide del futuro, anche il programma Tempest sembra essere sancito nel suo budget che nelle sue ambizioni e pianificazione, e questo nonostante l'isolamento della Gran Bretagna al riguardo, i partner italiano e svedese sono per il momento lontani dall'essere realmente aderenti all'iniziativa.
Un articolo dal sito britannico ukdj permette di conoscere meglio le ambizioni tecnologiche del programma che riunisce, attorno a BAe, il produttore di motori Rolls-Royce, l'ingegnere elettronico Leonardo e il produttore di missili MBDA UK. E di ambizioni, il programma non manca, anche se l'approccio presentato sembra diverso da quello dello SCAF europeo, con grandi progressi che coprono molti settori come il Radar, l'interfaccia uomo-macchina o anche il turbogetto, ma non enfatizzando il combattimento collaborativo, almeno nella presentazione del momento.

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