La crisi che oggi oppone la Turchia e l'alleanza franco-greca è stata l'occasione, per Berlino, ancora una volta di provare a proporre la sua concezione delle relazioni internazionali ed europee, basato su riunioni diplomatiche, possibili sanzioni economiche e molta pazienza. Ma questo approccio è ora sempre più criticato dagli stessi tedeschi, che mettono in dubbio l'incapacità di Berlino, e soprattutto di Angela Merkel, di considerare un'altra modalità di azione, se quanto è possibile visto lo stato di avanzata disintegrazione delle forze armate tedesche.
L'accusa questa volta è arrivata da Tom Enders, l'ex presidente del gruppo Airbus, in una colonna firmata nel quotidiano svizzero Neue Zürcher Zeitung, in cui il precedente uomo forte dell'industria aeronautica tedesca, porta una aspra critica alle posizioni del cancelliere Merkel, in particolare nei confronti della Turchia e del presidente Erdogan. Secondo lui, la Germania è ora bloccata in una visione opaca e monocromatica delle relazioni internazionali e ha perso tutta la reale influenza poiché le sue forze armate non hanno più la capacità di difendere il paese senza il supporto della NATO, e più in particolare dagli Stati Uniti. Protezione che considera, inoltre, sempre più "discutibile". E aggiungere che Berlino sarebbe ben ispirata ad avvicinarsi alle posizioni francesi, per poter fermare l'ascesa al potere delle rivendicazioni del presidente Erdogan, che ovviamente include solo la Forza.

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