Di fronte all'assenza di un piano di ripresa globale, gli industriali britannici stanno diventando impazienti e sollecitano Londra ad agire

Due mesi dopo l'appello lanciato da Paul Everitt - direttore dell'associazione ADS che rappresenta le industrie aerospaziali e della difesa del Regno Unito - alle autorità governative per chiedere " misure urgenti »E simili a quelle prese dai governi francese e tedesco contro i rispettivi BITD, ora è il turno della Confederation of Naval Construction and Engineering Trade Unions (CSEU) per alzare la voce di fronte al silenzio dell'esecutivo britannico.

Riunendo non meno di 100.000 lavoratori industriali e manifatturieri nei settori aerospaziale, cantieristico, difesa e trasporti, alcuni dei quali lavorano per grandi nomi dell'industria della difesa nazionale come BAE Systems, Rolls-Royce o anche Babcock: la CSEU mostra una certa preoccupazione per il proprio futuro di fronte all'assenza di un piano di supporto globale per il settore: 13.000 posti di lavoro altamente qualificati sarebbero direttamente minacciati, essi stessi potenzialmente potenzialmente portare sulla loro scia alla distruzione di 20.000 posti di lavoro nel tessuto industriale sottostante.


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