La nuova incursione di una flottiglia turca nelle acque cipriote per accompagnare la nave da ricerca Orus Reis ha spinto le autorità greche a mettere in allerta le loro forze navali e aeree. Il confronto tra i due Paesi si avvicina rapidamente, mentre Atene intende impedire alla nave esplorativa mineraria turca, scortata da almeno 5 navi militari, di effettuare le indagini per determinare la presenza di idrocarburi in il sottosuolo marittimo cipriota. Su richiesta del ministro greco degli Affari esteri, Nikos Dendias, a riunione eccezionale dei ministri degli esteri europei si svolgerà questo venerdì su questo.
Martedì 11 agosto, mentre la flottiglia turca composta dalla nave da esplorazione mineraria Orus Reis e da 5 a 6 fregate di scorta della Marina turca si è avvicinata alle acque cipriote con l'obiettivo di effettuare esplorazioni minerali tra Cipro, Creta e Grecia, la Marina ellenica ha messo in allerta la sua flotta, per venire a sbarrargli la strada. Allo stesso tempo, l'aviazione greca ha seguito l'esempio, anticipando il possibile supporto dell'aeronautica turca se le due flotte si unissero. Il Mar Egeo è stato oggetto di un gran numero di sorvolano droni e aerei da ricognizione, creando un livello di tensione raramente raggiunto negli ultimi due decenni tra Atene e Ankara. In questo contesto, l'aviazione francese ha inviato due Rafale sulla base aerea cipriota Andreas Papandreous, ufficialmente nell'ambito di una manovra con la guardia nazionale del paese membro dell'Unione Europea.

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