La Polonia è pronta a pagare la maggior parte dei costi per ricevere le forze statunitensi sul suo territorio

La decisione del presidente Trump di ritirare 12.000 delle 37.000 truppe dispiegate in modo permanente in Germania per fare pressione su Berlino per la sua mancanza di investimenti nella NATO, continua ad essere controversa negli Stati Uniti, dove il provvedimento è quantomeno impopolare, in particolare all'interno del Pentagono. Va detto che i costi di questa ridistribuzione, metà della forza lavoro che tornerà negli Stati Uniti e l'altra metà verrà ridistribuita in Belgio e in Italia, rischia di diminuire.tagliare il bilancio della difesa americana ben oltre quello che ha fatto la costruzione del muro anti-immigrazione al confine con il Messico. Secondo il segretario alla Difesa Mark Esper, la costruzione dell'infrastruttura necessaria per accogliere le forze ridistribuite ammonterà a miliardi di dollari, la cifra di 10 miliardi di dollari è la più citata. Cioè, all'incirca il prezzo di una portaerei di classe Ford, un centinaio di F35A o 300 elicotteri leggeri da ricognizione e attacco, tutti programmi fondamentali per gli eserciti americani.

Ma per alcuni paesi, questa ridistribuzione rappresenta un'opportunità da non perdere in nessuna circostanza. È il caso della Polonia che, dall'elezione del presidente Duda nel 2015, si è impegnata a farlo avvicinarsi il più possibile a Washington, spesso a spese dei suoi partner europei. Già nel 2018 Varsavia ha proposto al presidente Trump diaumentare il personale militare americano presente in Polonia, stabilendo una base apparentemente chiamata "Fort Trump". Dall'annuncio del presidente Trump del ritiro delle forze americane dalla Germania, le autorità polacche hanno quindi raddoppiato i loro sforzi per incoraggiare il Pentagono a ridistribuire alcune di queste forze a est dell'Oder, esitando non mettere la mano nel portafoglio offrendosi di prendere la maggior parte dei costi di riassegnazione è a suo carico.

Incontro tra il presidente Donald Trump e il suo omologo polacco Andrzej Duda alla Casa Bianca il 12 giugno 2019 (AP Photo / Alex Brandon)

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