Lo scorso marzo, il capo delle acquisizioni della US Air Force, Will Roper, aveva annunciato prima del Congresso americano che l'USAF voleva fermare la produzione di droni MQ-9 Reaper dal 2022. Come abbiamo spiegato in un articolo dettagliato al momento, questa prematura cessazione delle consegne di Reaper dovrebbe consentire di finanziare una nuova famiglia di droni più o meno complessi in grado di riprendere sia le missioni ISR (intelligence, sorveglianza, ricognizione) sia le operazioni di sciopero attualmente devolute Aerei Reaper, ampliando allo stesso tempo lo spettro delle missioni che possono essere affidate a sistemi aerei senza pilota (UAS).
Oggi è stato fatto un primo passo verso questa nuova famiglia di droni militari. Il 3 giugno l'USAF in effetti ha pubblicato una richiesta di informazioni (RFI - Request for Information) presso vari produttori americani. Inizialmente, la RFI dovrebbe consentire di identificare le soluzioni tecnologiche disponibili sul mercato e quelle che potrebbero essere portate a maturare negli anni a venire. Con l'attuale Reaper, l'USAF padroneggia già gli aspetti operativi e logistici legati all'utilizzo dei droni MALE (media altitudine lunga resistenza) e conosce i limiti di questo tipo di piattaforme. Nell'ambito della RFI, l'USAF si concentrerà quindi sulla questione dell'autonomia dei droni, dell'intelligenza artificiale, dell'apprendimento automatico, dell'ingegneria digitale e dei sistemi di missione aperti.

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