La domanda può sembrare propagandistica, tuttavia, è legittima, se vogliamo credere alle pubblicazioni realizzate da il gruppo di hacker russi Digital Revolution sul suo account Twitter. E per supportare le sue affermazioni, pubblica in una cartella condivisa diversi documenti e parole una serie di screenshot realizzati, secondo loro, su server appartenenti all'FSB, i servizi segreti e di sicurezza russi. I documenti presentati mostrano l'esistenza di una suite di strumenti di hacking informatici basati sul BotNet Fronton e specializzati nel prendere il controllo di oggetti connessi per trasformarli in piattaforme di attacco in denial of access, oppure DDOS, da server accessibili su Internet.
In concreto, la famiglia Fronton, che contiene anche la BotNet Fronton-3D e Fronton-18, permette di infiltrarsi in oggetti connessi, sempre più numerosi nelle case e nelle aziende, i cui protocolli e strumenti di sicurezza sono meno che su computer, server e persino smartphone. Inoltre, la stragrande maggioranza della pirateria rimane dormiente e quindi non rilevabile dall'utente, che può quindi partecipare a un attacco di negazione dell'accesso contro le infrastrutture IT critiche nel proprio paese senza esserne a conoscenza.
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