Nelle ultime 24 ore, proprio come hanno fatto il presidente russo V. Putin e il suo omologo turco RT Erdogan intervistato al telefono per cercare di disinnescare la spirale Dall'impegno a lavorare in Siria, gli scontri sul campo hanno fatto un nuovo passo verso un impegno più globale e massiccio tra i belligeranti. Da parte turca, affermiamo la distruzione di 2 aerei siriani Su-24, abbattuto dai suoi F16, così come più attacchi di droni che hanno distrutto molti carri armati, pezzi di artiglieria e persino un sistema antiaereo Pantsir S1, in un'operazione chiamata "Spring Shield" lanciata come rappresaglia per la morte del suo 34 soldati pochi giorni fa.
Da parte siriana ammettiamo la distruzione di un Su-24 e di un velivolo da addestramento e attacco L-39, altrimenti difficile da smentire visti i video pubblicati che ne mostrano la distruzione. D'altra parte, rivendichiamo la distruzione di 6 droni da combattimento. L'Osservatorio siriano per i diritti umani annuncia da parte sua una valutazione di 19 soldati siriani uccisi dagli attacchi turchi.
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