Ai primi di gennaio, le autorità militari israeliane hanno pubblicato sui social media un video che mostra un dispositivo di protezione antiaerea e antimissile basato sull'energia laser che ha prefigurato un notevole salto tecnologico. Ma il video pubblicato ieri da Rafael sul suo sistema chiamato "Drone Dome", consente di percepire esibizioni molto meno spettacolari e un uso tattico più limitato. Quindi, la montagna avrebbe dato alla luce un topo?
Il video presentato ieri da Rafael, una delle grandi compagnie di difesa israeliane, mostra un dispositivo per rilevare, localizzare e coinvolgere droni leggeri a bordo di un veicolo blindato e utilizzare un raggio laser per distruggere i suoi obiettivi. Viene presentato come in grado di prendere parte a uno sciame di droni e intende aggiungere un quarto strato nel dispositivo israeliano anti-drone, anti-air e anti-missile che già integra il sistema Iron Dome per la protezione a corto raggio, il sistema David Sling a medio raggio e il sistema Arrow per coinvolgere missili balistici. Sembra quindi che Drone Dome sia un meraviglioso complemento alla difesa multistrato israeliana, in particolare essendo in grado di rilevare e distruggere droni leggeri che rimangono fuori dalla portata di sistemi più pesanti, tra cui la Iron Dome. Tuttavia, questi piccoli droni possono essere particolarmente pericolosi, sia trasportando accuse militari, come in Siria, sia aumentando l'intelligenza tattica.
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