Come abbiamo già trattato più volte su Meta-Defense, La US Navy fatica a definire il suo piano di costruzione navale per gli anni a venire, presi tra la necessità di rinnovare diverse importanti classi di navi, come le portaerei di classe Nimitz, i sottomarini di attacco nucleare di Los Angeles e gli incrociatori di classe Ticonderoga, i limiti di budget imposti da Congresso (e soprattutto dal debito pubblico americano che supera il prodotto interno lordo), e la volontà politica del presidente Trump di costituire entro il 2030 una flotta di 355 navi per mantenere il vantaggio rispetto la flotta cinese in rapido sviluppo. E infatti la US Navy non riesce a definire il proprio piano di carico industriale, peraltro spesso emendato dagli stessi senatori sulla base di considerazioni economiche locali a vantaggio dell'occupazione, che continua ad essere rinviato. per molti mesi.
In un articolo del 24 gennaio 2020, avevamo identificato che una delle soluzioni applicabili per la US Navy era quella di abbandonare il suo formato attuale basato su una predominanza di navi pesanti, come portaerei, incrociatori e cacciatorpediniere, per tornare a un più distribuiti, articolati attorno a navi di stazza minore che supportano un numero minore di grandi unità. E questo è esattamente ciò che Mark Esper, il segretario alla Difesa americano, vuole attuare!

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