Il 20 febbraio i capi di Stato dell'Unione europea dovranno decidere il bilancio assegnato al Fondo europeo per la difesa, e su proposta della Presidenza finlandese di ridurre della metà la dotazione dedicata a questo sforzo di difesa, al fine di riequilibrare il finanziamento della Politica agricola comune a seguito dell'uscita della Gran Bretagna dell'Unione. La Francia, ma anche la Commissione europea e il Parlamento europeo, hanno dichiarato di essere contrari a questa riduzione. Eppure, è probabile che si verifichi una significativa riduzione della dotazione, sull'altare dei saldi globali di spesa e investimento tra Stati membri, con probabilmente sullo sfondo, un lobbismo americano che conosciamo molto ostile a questa iniziativa europea.
Ma al di là delle azioni in mano ad alcuni e degli adattamenti ciclici, non esiste un insieme di fattori strutturali che minaccerebbero permanentemente il finanziamento dello sforzo di difesa europeo? e in tal caso, esiste una soluzione per risolverlo?

Un grave squilibrio strutturale
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