La notte dell'8 gennaio, intorno alle 2:00 ora locale, l'Iran ha effettuato un attacco alla base della coalizione irachena anti-Daesh di Al-Asad e quella all'aeroporto di Idlib, prendendo di mira le persone infrastruttura vicino alle truppe statunitensi utilizzando missili balistici. Il numero di missili utilizzati varia tra 15 e 20 a seconda della fonte, ma almeno 10 di loro hanno colpito la base Al-Asad e un missile ha colpito l'asfalto dell'aeroporto di Idlib. Sembra che almeno 4 missili sarebbero stati danneggiati a seguito di malfunzionamenti. Per il momento nessuna vittima, né americana né alleata, sembra essere deplorata.
Questo attacco, non solo rivendicato ma ampiamente commentato dalle autorità e dai media iraniani con l'aiuto di video che mostrano il lancio dei cosiddetti missili, è presentato dal Ministero degli Affari Esteri iraniano come una risposta proporzionata e limitata a l'attacco americano del 3 gennaio costato la vita al generale Souleimani, che molti in Iran consideravano il numero 3 nel regime dei Mullah. In quanto tale, l'uso di missili balistici e non di un attacco furtivo da parte di missili da crociera e droni d'attacco come è avvenuto durante attacco alle installazioni petrolifere saudite di questo autunno, rivela perfettamente la dimensione altamente simbolica che questi scioperi hanno portato.
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